Shade: "I tormentoni? Simbolo della musica usa e getta..."

23.06.2016 15:00 di Francesco Green   vedi letture
Fonte: Lastampa.it
Shade: "I tormentoni? Simbolo della musica usa e getta..."

C’è chi lancia il tormentone rap dal sapore caraibico e chi quello dance. E poi c’è Shade, l’irriverente rapper torinese. Lui, i tormentoni non li sopporta proprio, come lascia chiaramente intendere nella sua ultima canzone, Odio le hit estive. Il pezzo prende in giro la corsa alla hit, utilizzando però testo e musiche tipiche di un successone estivo. Imperdibile il videoclip, una carrellata visiva di tutti gli stereotipi da hit: dal flirt al lungomare, dal macchinone allo sponsor. 

 

 

Come hai selezionato i cliché da inserire nel video?  

«Non è stato difficile trovarli, qualunque video ultimamente li ripropone. Alcuni cantanti, non solo rapper ovviamente, stanno in letargo tutto l’anno e si svegliano solo d’estate per fare la hit. Il periodo estivo, infatti, è il più propizio per arrivare in radio». 

 

Cosa pensi di questa invasione di tormentoni rap?  

«Quando mi chiedono di fare un pezzo-tormentone scoppio a ridere. Invece tanta gente prende la richiesta sul serio e cerca di partecipare a quella che io chiamo la gara della canzone dell’estate. Poi, magari, non viene neanche proclamato un vincitore, perché tra un mese arriva lo sconosciuto con una canzone stupidissima, come il Pulcino Pio, e diventa una hit. Io scelgo di partecipare a questa sfida con una bici, mentre gli altri hanno delle Ferrari. Se perdo, però, non importa, verrò ricordato come quello che ha gareggiato con una Graziella a una gara di Ferrari». 

 

Dove è stato girato il video?  

«Una parte a Torino, in un club privato che ci ha messo a disposizione piscina e campo da tennis. Mentre le scene al mare sono state girate ad Alassio. All’inizio volevamo andare a Montecarlo, poi ho fatto due conti e ho visto che avrei speso tutti i miei soldi. Allora ho pensato: “Alassio è bella uguale”». 

 

Nel video ci sono dissing? Perché la parte del gelato sembra un chiaro riferimento a Vorrei Ma non Posto...  

«No. Sono in ottimi rapporti con tutti i miei colleghi. Me la prendo con i cliché, non con i rapper».  

 

La parte del video che più ti sei divertito a girare?  

«Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non mi sono divertito per nulla durante la scena di finto sesso. Stavo litigando via messaggio, e ogni volta che giravamo la scena mettevo il cellulare sotto le lenzuola. La ragazza non l’ho neanche guardata. Mi sono divertito molto, invece, durante la scena in bici. Gli automobilisti gridavano e mi insultavano. Ridevo come un pazzo, ma loro erano davvero arrabbiati, d’altronde ho bloccato il traffico di Alassio per il mio video». 

 

Alla fine però anche il tuo pezzo è un tormentone  

«Volevo dimostrare che non è così difficile scrivere un tormentone. Insomma se ci riesco io, ci può riuscire chiunque». 

 

Un pezzo contro le hit che suona come una hit, come la metti con le critiche?  

«Vengo criticato anche se salvo un cucciolo da un palazzo in fiamme. Non ho paura delle critiche. E poi all’inizio del video lo dico chiaramente: questa hit estiva non è una hit estiva. Ho giocato sul paradosso». 

 

Perché odi così tanto le hit estive?  

«Perché ammazzano un po’ tutto. Sono l’emblema della musica usa e getta, che dopo tre mesi sei stufo di sentire. Io stesso da ragazzino avevo le compilation comprate in spiaggia. E alla fine dell’estate smettevo di ascoltarle perché mi dava fastidio riascoltare le canzoni dell’estate. Mi sembrava ormai vecchie. Mi piacerebbe che la musica fosse duratura, senza tempo». 

 

Confessa, hai un tormentone preferito?  

«Ultimamente le hit di Gigi D’Agostino. E poi i Blink 182, per me sono immortali».