Buffon: Ultima partita in Champions? E’ una possibilità ma non è una cosa che mi deprime o mi suscita pensieri negativi

Il portiere della Juventus suona la carica alla vigilia della sfida contro il Real Madrid: "Dobbiamo combattere e lottare, giocare con orgoglio…Poi magari la gara si snoda in un modo positivo"
10.04.2018 22:41 di  Alessandra Martino   vedi letture
Buffon: Ultima partita in Champions? E’ una possibilità ma non è una cosa che mi deprime o mi suscita pensieri negativi

Alla vigilia della sfida contro il Real Madrid, il capitano Gigi Buffon ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “La mentalità con la quale scenderemo in campo sarà la solita, dobbiamo fare una partita sensata, con tenacia, forza equilibrio e gioco. Dobbiamo cercare di ottenere il risultato migliore possibile. Ronaldo? Non so se è il più completo contro cui abbia mai giocato ma in questo momento è il più decisivo per il ruolo che si è ritagliato come bomber puro. Ultima partita in Champions? E’ una possibilità ma non è una cosa che mi deprime o mi suscita pensieri negativi, anzi se dovesse essere così da bimbo avrei firmato di giocare la mia ultima gara al Bernabeu contro il Real. I cinque migliori portieri al mondo oggi? Lasciando stare l’Italia, altrimenti arriveremo a dieci…Navas ed Oblack, ter Stegen, Neuer, Ederson, Courtois. Ho escluso l’Italia perchè ci sono da noi portieri di quel livello. Giocare a Madrid in questo stadio che significato ha? Vista l’andata è una partita che va onorata al meglio, sono palcoscenici importanti, incontriamo una rivale importante noi abbiamo al tempo stesso una maglia storica. Per cui ogni gara va affrontata con la massima dignità. Se mi è venuta in mente qualche gara impossibile affrontata nella mia carriera? Ci sono state delle partite con delle rimonte incredibili. Dipende dalla consistenza dell’avversario ovviamente. Questo incide molto. Quello che dico sempre è che nella vita bisogna tentare sempre l’impossibile per sperare di uscire dalla gara di domani con sensazioni buone. C’è poco da dire, il gap iniziale è davvero grande, l’unico modo che conosco per cercare di crederci non è quello di lasciarci trascinare dall’entusiasmo. Sono gare che vanno costruite piano piano, dalla sconfitta dell’andata fino ad oggi. Dobbiamo combattere e lottare, giocare con orgoglio…Poi magari la gara si snoda in un modo positivo. Zidane? Non ci siamo incrociati all’andata, per me è sempre un piacere interagire con persone come lui. Esci da quegli incontri arricchito. Un parere su Navas? E’ un portiere affidabile, spesso e volentieri ha salvato il Real con grandi interventi. Mantenere il posto da titolare in una squadra del genere vuol dire che ha grandi meriti. L’età? E’ un luogo comune, non conta. L’importante è come si sta fisicamente, poi l’altro aspetto non secondario è quello psicologico. Se c’è la rabbia e la voglia di competere per essere il primo bisogna continuare a giocare. Gara di andata? Finché siamo stati in 11 abbiamo fatto una bella gara, mi dispiace dover ogni tanto dire o recriminare o fare esternazioni che possono sembrare di basso spessore per il contesto in cui si gioca. Ma negli episodi non c’è andato realmente nulla bene, come neanche a Cardiff. Quando succede questo però di base c’è una consapevolezza diversa negli avversari e questo ha pesato sul punteggio finale. Se mi aspetto una accoglienza particolare dal pubblico del Real? No, non me lo aspetto. Il pubblico qui di Madrid con me, con la Nazionale, si è comportato sempre in modo molto sportivo. Ci furono tanti applausi carini e sportivi. Però non è che me lo devono.”