Diletta Bonè Acanfora si racconta, tra teatro e passione per l’arte scenica - L’intervista

26.07.2022 20:38 di  Moreno De Rosa   vedi letture
Diletta Bonè Acanfora si racconta, tra teatro e passione per l’arte scenica - L’intervista

Classe, stile, eleganza e professionalità al servizio dell’arte scenica.

Intensa e brillante, muovendosi con estrema disinvoltura tra commedie di successo e Teatro d’autore. 

Si tratta di Diletta Acanfora.

Laureata in Letteratura, Musica e Spettacolo e con un Master conseguito in Teatro, Pedagogia e Didattica, non passa di fatto inosservata. Anzi oltre ad essere una perfetta attrice e presentatrice, è anche un influencer, infatti sul suo profilo ufficiale Instagram ha all’attivo numerosi followers.

Così si racconta Diletta Bonè Acanfora, artista, attrice, presentatrice e cantante:

La tua passione per il teatro e l’arte scenica nasce quando…

«La mia passione per il teatro nasce circa 10 anni fa. Venivo dal mondo del Canto, interfacciatosi con il Teatro musicale e da lì non l’ho più abbandonato.

Quale elemento ti dà la giusta carica prima di andare in scena?

«È una concentrazione personale. Nel senso di energie personali che trovo per poi andare in scena».

Le emozioni che provi ogni qualvolta sei sul palco del teatro?

«Sono sempre le stesse emozioni. Non cambiano mai nel corso degli anni, e rimangono sempre intense nel momento in cui ti senti libera, capace di esprimere il tuo intimo, il tuo personale».

Il ruolo da protagonista al Teatro che vorresti interpretare?

«Ad oggi, vorrei interpretare qualcosa da provare come un monologo».

Di “Un posto al cuore”. Ci racconti un pò a riguardo…

«È stata un’esperienza significativa da un lato, perché comunque ha riguardato una delle prime cose che ho fatto nell’audiovisivo, un settore che sto approcciando da poco, un anno e mezzo. 

Prima ero troppo impegnata a Teatro per provare e da quel momento, poi si è aperto un mondo parallelo. Si può dire che mi si vede impegnata anche su altri fronti, quello audiovisivo e quello della televisione».

Un programma televisivo che ti piacerebbe condurre?

«Mi piacerebbe condurre un programma di approfondimento anche settimanale o comunque giornaliero. Vorrei fare qualcosa sul mondo del turismo, anche sul mondo dell’arte. Quindi trattando interviste, rubriche giornalistiche».

In che modo manifesti il tuo stato d’animo interiore?

«Nella vita di tutti i giorni penso di essere molto lineare e molto vera.

Quindi lo manifesto come gli altri, senza troppi filtri. 

Sul palco, ovviamente dipende dal personaggio che si sta interpretando. Quando invece, si tratta di televisione, viene fuori il mio stato d’animo del lato più empatico che mi fa anche accordare poi con gli intervistati e con il pubblico».

Un concetto di femminilità e sensualità che vorresti estendere all’universo delle donne, che non può mai mancare in te lo trovi in…

«La femminilità e la sensualità la trovo nell’intelligenza».

Ti è capitato di interpretare personaggi lontani dalla tua personalità?

«Assolutamente sì. Interpretando anche ruoli di antagoniste e tra l’altro, mi sono molto divertita a farlo».

Stare sul palco del teatro quanto pesa in qualità di testa e cuore ai fini della qualità e riuscita del tutto, oltre ad una perfetta base di sana esperienza?

«Conta tantissimo. Il teatro è tutto cuore. Nel senso quando si entra a teatro occorre abbandonare i problemi della vita, tutti i pensieri, le possibili preoccupazioni che vengono nella vita. È come entrare in un mondo parallelo. Giunti lì nel magico luogo, si dimentica un pò tutta la realtà.

Quindi rientriamo in un altro circuito dove conta la testa, ma soprattutto vale il cuore».

Lo spettacolo che ti ha cambiato la vita?

«Al momento non c'è stato ancora».

Quali sono le possibilità che il Teatro possiede e che lo fa essere un’arte fondamentale?

«Il Teatro è un’arte eterna. Quindi credo che non sia destinata a morire, anche se alcuni oggi, affermano il contrario. 

Ha la capacità di fermare il tempo. Tutto si ferma dal momento dell’inizio.

Si apre il sipario, si crea una magia parallela e questa è una cosa importantissima. Perché riportare oggi, le persone a teatro vuol dire farle distaccare dal momento dell’esibizione, da tutto ciò che c'è fuori. 

Al cinema, diventa difficile con l’avvento delle serie e di tutte le piattaforme che ci sono adesso, portando le persone a non seguire più nemmeno tanto il cinema. Ma credo che sia fondamentale, trattandosi di una sorte di catarsi, che permette di esaminarti, rivedendosi nei personaggi, ci permette di viaggiare con la fantasia e di aprire sicuramente la mente».

Tra le numerose esperienze all’attivo che ti vede come attrice, presentatrice e cantante, quali vorresti raccontarci, anche con un possibile aneddoto. E in quale tra questi rispecchia la Diletta Bonè Acanfora?

«In realtà sono tutte mie. A volte le definisco le “mille me”. Penso di essere tante cose nella mia vita, nella mia carriera.

Parto dal Canto, arrivo al Teatro musicale, poi arrivo al Teatro di prosa, al Teatro Imperiale. 

Successivamente passo molto tardi anche al lato dell’audiovisivo, quindi delle fiction, magari quello del cinema oppure della televisione. 

Al momento sono molto congeniale, rappresentando il concetto di novità. 

Ci sono stati dei periodi in cui ero molto più legata al Teatro tipo.

Le ultime esperienze che ho fatto di conduzione mi hanno dato tanto, a livello personale ed anche a livello di sicurezza.

Quindi vorrei sicuramente continuare in questo senso.

Stiamo avendo anche grandi soddisfazioni per alcune vittorie che si sono susseguite nell’ultimo mese con Gigi e Ross, un duo comico formato da Luigi Esposito e Rosario Morra. Si tratta di un corto che parte proprio dalla problematica del melanoma, quindi della ricerca.

Anche tutto ciò è una soddisfazione, in quanto arrivare alla gente attraverso un corto, trattando qualcosa di serio, di importante e sensibilizzare le persone, è bellissimo».

Nell’intensa e calda estate 2022 ti vedi…

«Mi vedo tra lavoro, che fortunatamente non si sta fermando anche d’estate e dei momenti ritagliati per me, dove mi rilasso e ritrovo me stessa con un pò di mare, di sole e di relax».

Con quale attore ti piacerebbe collaborare per nuove suggestioni lavorative?

«A Teatro vorrei lavorare con Vincenzo Salemme, essendo uno dei pochi attori con cui non ho ancora lavorato e mi piacerebbe fare qualcosa con lui. Mi divertirebbe tanto. 

Al cinema, ce ne sarebbero tanti. Posso dire Toni Servillo».

Artisticamente e professionalmente parlando, qual è un autore che rappresenti più da vicino Diletta artista e Diletta donna?

«Non mi sento legata ad un autore in particolare. Sono anche un’esecutrice, quindi mi diverto a cambiare, a provare».

Progetti futuri?

«Tra i miei progetti futuri vi è quello di continuare questa nuova strada, che mi vede impegnata nella conduzione.

Ci sono dei progetti a breve termine, che si concentreranno a settembre 2022, e quindi sono abbastanza serena, felice in questo momento della mia carriera professionale».

Un sogno nel cassetto che ti piacerebbe realizzare?

«Professionalmente vorrei arrivare al cinema come protagonista, di un certo tipo, ovvero che mi rappresenti a pieno. Si tratta più che altro di una prospettiva futura di breve termine.

Sognando in grande a lungo raggio, posso dire ad esempio, di andare oltre oceano e portare lì, qualcosa di mio».

Il San Carlo costruito nel 1737, per volontà di Re Carlo III di Borbone. Inoltre, il San Carlo è il più antico Teatro ancora operante in Europa. Costruito 41 anni prima della Scala e 51 anni prima della Fenice, il teatro non ha quasi mai interrotto le sue stagioni, salvo il periodo della pandemia da Covid-19. Ci racconti a quale di questi teatri sei maggiormente legata ed i tuoi prossimi impegni teatrali?

«Il San Carlo mi lega tantissimo essendo legata alla storia di Napoli, proprio come Capitale del Regno delle Due Sicilie. 

Si tratta di un aspetto che va al di là del teatro in sé, ma considerando ciò che il teatro rappresenta. 

Per quanto riguarda i Teatri di Napoli, sono legata anche molto all’Augusteo, perché mi ricorda degli spettacoli nella quale ho debuttato. Sono stati molto belli e importanti. 

Dunque sono legata in un certo senso anche al Teatro Bellini.

Mi ricorda l’inizio di una tournèe, che rimarrà sempre nel mio cuore, ovvero quella del “Cafè Chantant”. 

Questi della città di Napoli, li porto con me personalmente. Al “San Carlo” ci sono andata varie volte, in qualità di spettatrice essendo molto vicina alla lirica. 

Infatti, adoro molto seguirla e quando posso ci vado sempre volentieri».

Terminando in bellezza la nostra intervista, ci fornisci un assist recitando brevemente un verso di una commedia, ad esempio come può essere un’opera teatrale dantesca oppure altro.

«E quindi uscimmo a riveder le stelle. Canto XXXIV dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri ed è quello che chiude la suddetta cantica».

Grazie Mille Diletta Bonè Acanfora per la tua disponibilità.

A presto! Ad Maiora!

Continueranno le grandi novità dell’artista, attrice, presentatrice e cantante Diletta Bonè Acanfora.

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