Il giorno del giuramento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

04.02.2022 11:03 di Moreno De Rosa   vedi letture
Il giorno del giuramento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Oggi pomeriggio, giovedì 3 febbraio 2022, si è svolta a Montecitorio la cerimonia per il giuramento del Presidente della Repubblica. Le parole del discorso di Sergio Mattarella al Parlamento dopo il giuramento: «Il Parlamento e i rappresentati delle Regioni hanno preso la loro decisione. È una nuova chiamata inattesa alla responsabilità e a una nuova intesa alla quale non posso sottrarmi. Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato, chiamandomi per la seconda volta a rappresentare l’unità della Repubblica. Adempirò al mio dovere, secondo i principi e le norme della Costituzione, avendo appena rinnovato il giuramento di fedeltà e a cui ho cercato di attenermi in ogni momento nei sette anni trascorsi. La lettera e lo spirito della nostra Carta, continueranno ad essere il punto di riferimento della mia azione. Il pensiero è rivolto a tutte le italiane e gli italiani di ogni età, regione, ogni condizione sociale, ogni orientamento politico e in particolare a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzie di diritti, rassicurazione e sostegno. Queste attese sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno Stato di forte incertezza politica, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche le forze decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato ad uscire da una condizione di gravi difficoltà. Quando i Presidenti di Camera e Senato, hanno comunicato l’esito della votazione ho parlato delle urgenze, come quella sanitaria, economica, sociale, che ci interpellano. Non possiamo permetterci ritardi, ne incertezze. La lotta contro il virus non è conclusa, la campagna di vaccinazione ha ridotto molto i rischi, ma non ci sono consentite disattenzioni. Ed evidenzia come la ripresa di ogni attività sia legata alla diffusione dei vaccini, che proteggono noi stessi e gli altri. Questo impegno si riunisce a quello della ripresa per la ricostruzione del nostro futuro. L’Italia è un grande Paese. Lo spirito di iniziativa degli italiani, la loro creatività e lo straordinario impegno delle nostre imprese, ci hanno permesso di ripartire. I tempi duri che siamo stati costretti a vivere ci hanno lasciato una lezione. Dobbiamo dotarci di strumenti nuovi, per prevenire futuri possibili pericoli globali, per mettere in sicurezza i nostri concittadini. L’esempio ci è stato offerto da medici, operatori sanitari, volontari, da chi ha garantito i servizi essenziali nei momenti più critici; dai sindaci, dalle forze armate, dalle forze dell’ordine impegnate a sostenere la campagna vaccinale. Dobbiamo disegnare e iniziare a costruire in questi prossimi anni l’Italia del dopo emergenza. È ancora tempo di un impegno comune, per rendere più forte la nostra patria, un Paese che cresca in unità. Un’Italia che offra ai suoi giovani percorsi di vita nello studio e nel lavoro per garantire la coesione del nostro popolo. Un’Italia che tragga vantaggio dalla valorizzazione delle sue bellezze, offrendo il proprio modello di vita a quanti nel mondo guardano ad essa con ammirazione. Un’Italia consapevole delle responsabilità nei confronti delle future generazioni. Una Repubblica capace di riannodare il patto costituzionale tra gli italiani e le loro istituzioni, libere e democratiche. Il Parlamento ha davanti a sé un compito di grande importanza. Perché attraverso nuove regole può favorire una stagione di partecipazione. Anche sul piano etico e culturale, è necessario nell’aumento delle difficoltà, sollecitare questa passione che in tanti modi si esprime nella nostra comunità. Inoltre tutti i giovani in primo luogo, particolarmente loro, sentono sulle proprie spalle la responsabilità di prendere il futuro del Paese, portando nella politica e nelle istituzioni novità ed entusiasmo. Rivolgo un saluto rispettoso alla Corte Costituzionale, presidio di garanzia dei principi della nostra Carta. Indipendenza ed autonomia sono principi preziosi e basilari della Costituzione, ma il loro presidio risiede nella coscienza dei cittadini. Questo sentimento è fortemente indebolito e va ritrovato con urgenza. I cittadini devono poter nutrire convintamente fiducia verso la giustizia e l’ordine giudiziario. La magistratura e l’avvocatura, sono chiamate a rassicurare che il processo riformatore si realizzi, facendo recuperare a pieno prestigio e credibilità alla funzione giustizia, allineandola agli standard europei. A Papa Francesco, esprimo i sentimenti di riconoscenza del popolo italiano. Un’Italia più moderna è il nostro compito. È doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere le esigenze e le domande, volte a superare squilibri e contraddizioni. La pari dignità sociale è un caposaldo di uno sviluppo giusto ed effettivo. Le disuguaglianze non sono da pagare alla crescita, sono il freno di ogni prospettiva reale di crescita. Il nostro compito, è rimuove gli ostacoli accanto alla dimensione sociale della dignità, c’è un suo significato etico e morale, che riguarda il valore delle persone e chiama in causa l’intera società. La dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la conoscenza di ognuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Quasi ogni giorno, veniamo chiamati drammaticamente ad un primario dovere del nostro Paese, dignità e opporsi al razzismo e all’antisemitismo. La dignità è impedire la violenza sulle donne, piaga profonda ed inaccettabile, che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio. Dignità è diritto allo studio, lotta all’abbandono scolastico. Dignità è rispetto per gli anziani, che non possono essere lasciati alla solitudine. È contrastare la povertà, la precarietà disperata e senza orizzonte. Dignità è non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità. Dignità è assicurare e garantire il diritto ai cittadini a un’informazione libera ed indipendente. Inoltre desidero ricordare il Presidente di un’altra Assemblea parlamentare, quella europea, David Sassoli. La sua testimonianza di Uomo mite e coraggioso, sempre aperto al dialogo, è capace di rappresentare democratiche istituzioni ai livelli più alti, ed è entrata nell’animo dei nostri concittadini. "Auguri alla nostra speranza". Sono state le sue ultime parole in pubblico, dopo aver appena detto la speranza siamo noi. Ed ecco noi, insieme responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica prioritaria».

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